lunedì 12 novembre 2012

Dopo Firenze

di Lidia Cirillo



Il workshop “Le donne di fronte alla crisi del debito e alle politiche di austerità: pratiche di resistenza e alternative femministe” ha rappresentato l'unica presenza femminista nel Forum Sociale Europeo. La premessa al momento della formulazione dei programmi era che la cosiddetta questione di genere avrebbe trasversalmente attraversato tutti i cinque “pilastri” (leggi le tematiche). Nella realtà una petizione di principio del genere, in astratto anche giusta,  può ridursi a pura e semplice retorica , se non c'è una presenza femminista organizzata in ciascuno degli ambiti. La prova è che senza la presenza delle donne che hanno organizzato il workshop di venerdì il testo conclusivo dell'intero FS avrebbe semplicemente ignorato la griglia di lettura del genere.
La discussione è cominciata nella saletta da 60 posti che avevamo prenotato per un eccesso di realismo, ma soprattutto per una cronica carenza di fondi (come è noto, i luoghi di incontro si pagano). Dopo poco siamo state costrette dall'affluenza a trasferirci in un a sala assai più ampia ed eravamo alla fine più o meno 200.
Ai primi interventi sono stati assegnati 10 minuti, anche se qualcuna – come spesso accade  e non dovrebbe invece accadere– ha abbondantemente sforato; ai successivi solo 5, anche qui con un certo margine di tolleranza. Il primo intervento di Christiane Marty (ATTAC Francia) si è soffermato sulla relazione tra politiche di austerità, decostruzione del welfare ed esistenza femminile. Nicoletta Pirotta che rappresentava la nostra lista e appartiene alla rete “Femministe per un'altra Europa” ha elaborato alcuni concetti sulla femminilizzazione del lavoro e soprattutto ha sottolineato la dinamica con cui un soggetto socialmente svantaggiato può diventare soggetto politicamente forte. Christine Van Den Daelen (CADTM Belgio) ha raccontato delle iniziative di AGORA' in Belgio, in modo particolare dei presìdi dinanzi a banche e ad altri luoghi simbolici e del lavoro per sensibilizzare sulla crisi associazioni diverse di donne. Lidia Flores della Marcia Mondiale delle Donne portoghese ha raccontato tra l'altro della partecipazione femminista nei comitati per l'audit.
Coinvolgente l'intervento di Sonia Mitralias sulla drammatica situazione greca: in due anni e mezzo, ha detto Sonia, lo stato sociale è stato interamente distrutto. La cosa che ha colpito forse di più è sapere che l'assistenza medica al parto ormai si paga con somme inaccessibili a molte donne.
Gli interventi sono stati più o meno una ventina. Di alcuni segnalo le affermazioni e gli argomenti per cui li ricordo. Imma per esempio ha messo in guardia dalla cultura patriarcale anche all'interno del movimento; Paola ha insistito invece sull'esigenza di essere comunque interne al movimento di opposizione all'austerità e solidali con i compagni che ne fanno parte; Rosalba ha auspicato l'elaborazione di proposte su pratiche di resistenza locali; Franca ha parlato della capacità delle donne di resistere all'individualismo e alla sua ipertrofia nella cultura attuale. Particolarmente interessante mi è sembrata la proposta di Heidi, cioè quella di chiedere che il premio Nobel per la pace, ingiustamente attribuito alla UE, venga restituito e investito per rispondere a bisogni e richieste di donne.
Io ero stata incaricata di spiegare il progetto che ci ha fatto costruire la lista e lavorare perché il workshop vedesse un'adeguata presenza e ho cercato di farlo, nei limiti dei 5 minuti assegnati agli interventi diversi da quelli introduttivi.
Vale la pena di segnalare anche un intervento legittimamente polemico, perché forse la segnalazione potrà contribuire a evitare qualche equivoco. Un'amica, di cui non ricordo il nome, ha protestato perché si era parlato fino a quel momento solo di “sfighe” donne e di debito, mentre le donne sono esseri a tutto tondo e il femminismo deve confrontarsi su tutti i temi. Le abbiamo risposto che noi non siamo “le donne”, ma un gruppo di donne di diverse appartenenze che hanno deciso di convergere su un tema specifico, che interessa tutte e su cui si è verificata una possibilità di agire comune.
Dall'assemblea è uscita la proposta di preparare da ora un 8 marzo 2013 che abbia al centro il tema della crisi e dell'austerità. La proposta è stata portata prima nell'assemblea in cui si sono confrontati i diversi workshop sul debito, poi in quella detta di “convergenza delle convergenze” e alla fine, dopo appassionati interventi di Nadia e Nicoletta, fatta propria dal testo conclusivo. 

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